Due ragazzi italiani hanno inventato delle barriere che “acchiappano la plastica” per salvare i corsi d’acqua dai rifiuti

Due nostri connazionali stanno facendo la loro parte per ripulire gli oceani dai rifiuti e il loro contributo si è rivelato davvero fondamentale per salvare diversi habitat. Fabio Dalmonte e Mauro Nardocci sono due italiani il cui comportamento sta fungendo da vero esempio per il mondo intero.

I due sono grandi amici ed insieme hanno deciso di fare qualcosa che avrebbe portato un grande beneficio a Madre Natura. Fabio e Mauro hanno intrapreso un percorso congiunto, recandosi in Indonesia per fare delle ricerche e proprio mentre si trovavano in questo paese sono rimasti allibiti dal quantitativo di rifiuti presenti nei fiumi.

Le acque locali erano degli immondezzai a cielo aperto e i due ragazzi hanno deciso di provare ad unire le forze, per tentare di dare una mano all’ambiente.

Dalle loro menti è nata la start up “SEADS” e la loro idea vincente è stata quella di realizzare delle enormi barriere galleggianti, le “Blue Barriers”, allo scopo di bloccare tutti i rifiuti che galleggiavano nelle acque dei fiumi. Questi oggetti vengono posizionati in acqua, e rimangono a galleggiare, bloccando un metro sopra e uno sotto la superficie dei fiumi.

Queste speciali barricate si sono rivelate straordinarie per riuscire ad arginare la diffusione dei rifiuti, e un test effettuato sul Tevere ha dimostrato che in appena tre giorni dalla loro installazione, è stato possibile raccogliere un metro cubo di rifiuti galleggianti.

I due giovani sono rimasti sbalorditi dalla tipologia di rifiuti che le persone scaricano nei fiumi. Oltre ad immondizia di tutti i tipo, le loro barriere hanno raccolto materassi, porte, divani, blocchi di grasso utilizzati nel settore alimentare industriale e tantissimi oggetti di plastica, che non dovrebbero affatto essere smaltiti in quel modo.

La particolarità delle loro barriere galleggianti è che non ostacolano in alcun modo né la fauna o la flora marina, né la viabilità locale.

L’obiettivo di questi ambientalisti è quello di diffondere quanto più possibile la loro idea, in modo che sempre più ambienti acquatici vengano “dragati” e che i rifiuti in essi presenti vengano smaltiti nel modo corretto, evitando di distruggere totalmente gli habitat in cui sono così inopportunamente scaricati.